“L’insieme dei monumenti religiosi paleocristiani e bizantini di Ravenna, sono di importanza straordinaria in ragione della suprema maestria artistica nell’arte del mosaico. Essi sono inoltre la prova delle relazioni dei contatti artistici e religiosi in un periodo importante della storia della cultura europea”.

Con questa motivazione è stata sancita dall’Unesco nel 1996, l’iscrizione dei monumenti paleocristiani, nella lista del patrimonio dell’umanità.
Gli otto siti di Ravenna sono i seguenti: la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, il Battistero degli Ariani, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, la Cappella Arcivescovile, il Mausoleo di Teodorico, il Battistero Neoniano e la Basilica di Sant’Apollinare in Classe.

La Basilica di San Vitale è uno dei monumenti più importanti dell’arte paleocristiana in Italia, in particolar modo per la bellezza dei suoi mosaici. Fu fondata da Giuliano Argentario su ordine del vescovo Ecclesio: la basilica si presenta a pianta ottagonale e fu consacrata nel 548 dell’arcivescovo Massimiano.

Il Mausoleo di Galla Placidia (386 – 450 d.C.) fu costruito, in onore della sorella dall’imperatore Onorio, l’artefice del trasferimento della capitale dell’Impero Romano d’Occidente da Milano a Ravenna nel 402 d.C.; il monumento non fu mai utilizzato, in quanto l’imperatrice, morta a Roma nel 450, fu seppellita in quella città.

La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, fu fatta costruire da Teodorico (493-526) accanto al suo palazzo e in origine era adibita a Chiesa palatina di culto ariano. Dopo la riconquista bizantina e la consacrazione al culto ortodosso (metà del VI secolo) fu intitolata a San Martino, vescovo di Tours. Secondo la tradizione, nel IX secolo le reliquie di Sant’Apollinare furono qui traslate della Basilica in Classe e in quell’occasione ricevette il titolo di Sant’Apollinare “Nuovo”, per distinguerla da un’altra chiesa dello stesso nome, sempre presente in città.
Il Battistero Neoniano, posto a nord dell’attuale cattedrale, è uno dei più antichi monumenti della città. Fu probabilmente edificato attorno agli inizi del V secolo, in concomitanza col vicino duomo. Al tempo del vescovo Neone (450-475) fu oggetto di importanti lavori di restauro, che portano al rifacimento della cupola, ma soprattutto alla realizzazione della decorazione interna che oggi possiamo ammirare.
La Cappella Arcivescovile costituisce l’unico esempio di cappella arcivescovile paleocristiana giunta integra fino a noi. Fu costruita da Pietro II (450-476) come oratorio privato dei vescovi cattolici durante il regno di Teodorico, quando il culto dominante era quello Ariano. Dedicata originariamente a Cristo, fu in seguito intitolata a Sant’Andrea, le cui reliquie erano state trasportate da Costantinopoli a Ravenna intorno alla metà del VI secolo.
Viviana Antichi
Denise Tammaro
Fotografie: http://www.patrimonionellascuola.it